Paolo Fresu, la musica può cambiare il senso delle cose
6 Aprile 2018

La riflessione di Pietro De Maria sullo sfruttamento del lavoro minorile

Chi ruba l’infanzia è un ladro della peggior specie!

La dichiarazione di Pietro De Maria contro lo sfruttamento del lavoro minorile:

“Chi sfrutta il lavoro dei minori e dei bambini è un ladro, è un ladro della peggior specie. Non solo rubano l’infanzia questi signori, ma rubano il tempo. L’infanzia è un periodo fondamentale per la crescita dell’individuo attraverso il gioco. Chi sfrutta il lavoro minorile ruba l’infanzia e quindi ruba la possibilità di giocare.
Attraverso la musica noi entriamo in contatto con le nostre emozioni più profonde e quindi impariamo ad ascoltare noi stessi e conseguentemente ad ascoltare anche gli altri. Ogni volta che faccio l’esperienza della musica da camera, cioè del suonare assieme ad altre persone, sperimento quanti discorsi differenti possano coesistere formando una superiore armonia.
La musica può fare molto contro lo sfruttamento del lavoro minorile, basti pensare a quello che ha fatto A. Abreu in Venezuela e anche la scuola di musica di Fiesole ha iniziato un progetto simile. Grazie alla musica sono stati salvati molti ragazzi dal crimine e dalla vita di strada. Sono stati reintegrati nella società ed è stato dato loro uno strumento fondamentale per la crescita e per l’arricchimento.
La musica è libertà di espressione ed è anche affrancamento in questo caso dalla schiavitù del lavoro minorile.”

Pietro

De Maria

Pianista

Nato a Venezia nel 1967, De Maria ha iniziato lo studio del pianoforte con Giorgio Vianello e si è diplomato sotto la guida di Gino Gorini al Conservatorio della sua città, perfezionandosi successivamente con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra, dove ha conseguito nel 1988 il Premier Prix de Virtuosité con distinzione.
La sua intensa attività concertistica lo vede solista con prestigiose orchestre e con direttori quali Roberto Abbado, Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Daniele Gatti, Alan Gilbert, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Ton Koopman, Michele Mariotti, Ingo Metzmacher, Gianandrea Noseda, Corrado Rovaris, Yutaka Sado, Sándor Végh.
Il suo repertorio spazia da Bach a Ligeti ed è il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. Recentemente ha realizzato un progetto bachiano, eseguendo i due libri del Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg.

www.pietrodemaria.com

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