Ecco la dichiarazione di Michelangelo Pistoletto a sostegno della campagna sociale:
“85 milioni di giovani che lavorano sotto la pressione dello sfruttamento rappresenta la cifra della nostra incapacità di organizzare umanamente la società. Questo sfruttamento arriva dappertutto e tocca tutta l’umanità. Esso non deve più essere la base del sistema politico, economico, ma ci deve essere un sistema di equilibri nuovi e noi come creatori dobbiamo dare il via a questo sistema di equilibri. Bisogna che ogni Paese singolarmente operi per risolvere i problemi che sono indicati dalle Nazioni Unite, non per chiudersi ma per orire soluzioni agli altri Paesi. Ogni prodotto assume una responsabilità sociale: oggi davanti ai prodotti che noi immettiamo sul mercato dobbiamo assumere questa coscienza, che riguarda ciò che sta dentro al prodotto, prima del prodotto, fuori dal prodotto, intorno al prodotto. Come questi elementi che noi troviamo dentro a questo prodotto hanno contribuito a fare del bene o del male alla società? Io personalmente non sono un musicista, non pratico la musica, ma avendo fatto anche performance, teatro, mi sono reso conto che la musica non è soltanto sonora, soltanto fatta di note, ma è fatta di tantissimi elementi che sono i vuoti, i pieni, le pause, i ritmi, le percezioni, il ragionamento anche…abbiamo dentro di noi questa dualità musicale che in qualche maniera dobbiamo cercare di calcolare per far venir fuori poi la nota giusta. La musica è questa meravigliosa armonia, in qualsiasi senso, ma l’armonia anche politica. L’arte e tutti i suoi linguaggi, musica in primis, sono gli elementi conduttori di un cambiamento: bisogna però saperli usare in quella direzione. Quando si pensa che la cultura non si mangia, si arriva a considerare inutile la musica, l’arte e tutto quello che è la base della cultura. La cultura si mangia! La cultura dà nutrimento! Quello che dico oggi ai giovani: non pensare solo “io”, o pensare solo “tu”, ma pensare “noi”, tu e io insieme.”