La serata del 20 febbraio al Teatro Dal Verme di Milano ha dato il via alla campagna per il Manifesto “La musica contro il lavoro minorile”. Tanti gli artisti e le autorità. Ora si comincia!
Gran finale! Jane Colombini, funzionario ILO, ringrazia tutti i presenti | foto di Andrea Cordaro
Una sala piena, quella del Teatro Dal Verme di Milano, e un palco sul quale hanno sfilato cantanti, musicisti e artisti uniti da un messaggio così semplice e così complesso: i bambini non devono lavorare. I bambini hanno il diritto di crescere giocando, studiando, imparando a conoscere il mondo con curiosità e apertura. Il loro sfruttamento a fini di lucro è una vergogna per l’umanità intera. Tutti d’accordo, ma anche tutti indifferenti, questa è la realtà in cui viviamo.
La sala del Teatro Dal Verme | foto di Andrea Cordaro
Così Forte? Fortissimo! ha deciso di prendere in mano l’eredità del grande Claudio Abbado e di rilanciare il suo Manifesto “La musica contro il lavoro minorile”. E i grandi hanno risposto: il direttore d’orchestra Aldo Ceccato, Enzo Iacchetti, Francesco Tricarico, Paolo Fresu e Gabriele Comeglio, il mandolinista Avi Avital, il compositore Paolo Marzocchi e l’artista Michelangelo Pistoletto. Erano tutti presenti l’altra sera al Dal Verme, chi di persona chi con un video dedicato al progetto ideato dall’associazione Forte? Fortissimo!
Aldo Ceccato riceve la prima spilla da Alessandro Marangoni. Interviene e canta anche Francesco Tricarico. | foto di Andrea Cordaro
Grazie al sostegno dell’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) che da anni si batte per questo problema e che ci ha aiutato a metterlo a fuoco nel modo giusto; grazie alla Fondazione Cariplo, con cui speriamo di poter collaborare ancora in futuro e sempre di più per questo progetto; grazie al Comune di Milano, che vorremmo fosse la città da cui questa campagna parte per poi diffondersi in tutto il mondo. E grazie anche al Cidim (Comitato Nazionale Italiano Musica) che ha subito aderito alla campagna, un partner importantissimo per noi.
Lunedì sera è stata una serata speciale. Abbiamo ascoltato K515 di Mozart suonata dal Quintetto d’Archi “La nuova speranza”; (Carlo De Martini, Kerem e Feyzi Brera, Mattia Mugnai, Gianluca Stupia), la splendida Benedetta Giolo, allieva del Conservatorio di Como, al violoncello, che ha aperto la serata con Bach in una solo performance, Alessandro Marangoni con Children’s Corner di Debussy, il rap dei ragazzi della Scuola Media “Rinascita” di Milano; e Francesco Tricarico, in una versione arrangiata per pianoforte e archi della sua canzone Musica, in cui un verso recita proprio così: «La verità è che la musica mi ha salvato, quand’ero piccolo la musica mi ha salvato». Un amico, oltre che un artista di grande raffinatezza e umorismo.
Da sinistra: Quintetto d’archi “La Nuova Speranza”, Benedetta Giolo al violoncello e i ragazzi della Scuola Rinascita. | foto di Andrea Cordaro
Sul palco si sono alternati discorsi e musica, con la conduzione di Andrea Filisetti: le parole di Jane Colombini (che è la responsabile dell’informazione sulla campagna mondiale ILO contro lo sfruttamento del lavoro minorile) e di Maria Gabriella Lay ci hanno portato il sostegno della più grande organizzazione mondiale che si occupa di questo tema. Altrettanto importanti sono state le parole dei musicisti presenti, primo fra tutti Aldo Ceccato, e dei presidenti dei Club Rotary Milano Porta Venezia e Milano Porta Nuova, Morris Ghezzi e Mary Athzman, che hanno voluto sostenere questo primo passo del progetto.
Da sinistra: Andrea Filisetti, Jane Colombini e Maria Gabriella Lay; foto di gruppo sul palco del Teatro Dal Verme; Morris Ghezzi, Mary Athzman e Stefano Sgarella | foto di Andrea Cordaro
Ad ognuno di loro è stata donata la spilla che Forte? Fortissimo! ha disegnato come simbolo di questa campagna di sensibilizzazione (la numero 1 è andata ad Aldo Ceccato, come ideale prosecuzione del messaggio di Claudio Abbado). Vogliamo donare 1.000 spille, ad altrettanti artisti di tutto il mondo, perchè la indossino sempre e diventino ambasciatori del messaggio del Manifesto “La musica contro il lavoro minorile”. Noi andremo a filmarli, li intervisteremo e diffonderemo il loro messaggio. Sempre di più. E poi?
E poi, se la comunità di chi si interessa a questo problema crescerà, avvieremo una, due dieci campagne di raccolta fondi con concerti, spettacoli, crowdfunding, con lo scopo di ristrutturare o addirittura costruire scuole di musica nei luoghi più disagiati della Terra. Non solo per dare la possibilità a quei bambini di studiare e forse imparare un lavoro, togliendoli dalle fabbriche clandestine e dai campi, ma anche per accrescere la cultura, il senso estetico e la sensibilità verso il bello e il buono in tutto il mondo.