20 febbraio 2017 | Teatro Dal Verme Milano
Il primo passo di un grande progetto – parte II
Serata di apertura della campagna a sostegno del manifesto ‘La musica contro il lavoro minorile’
Maria Gabriella Lay | rappresentante dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), prima agenzia delle Nazioni Unite, già responsabile della Campagna Globale per la sensibilizzazione e l’informazione sullo sfruttamento del lavoro minorile
Introdotta dal presentatore della serata, Andrea Filisetti, Maria Gabriella Lay porta la sua testimonianza di quanto avvenuto il 12 giugno 2013, la giornata mondiale contro il lavoro minorile in cui è stato siglato il manifesto La musica contro il lavoro minorile.
Maria Gabriella ricorda questa giornata attraverso le parole di Claudio Abbado, primo portavoce e sostenitore della campagna:
Come può definirsi civile un popolo, un mondo che ancora tollera lo sfruttamento del lavoro di milioni di bambini e bambine. Chi può ancora far finta di nulla? Credo che l’unica arma profonda e costruttiva sia l’affermazione della cultura del diritto. I bambini, i ragazzi hanno il diritto di giocare, leggere, imparare, hanno il diritto alla gioia, noi abbiamo il dovere di garantirlo a tutti loro. La musica è strumento di pace e può annullare il sistema di oppressione che vuole ancora sfruttare giovani speranze in ogni latitudine.
Maria Gabriella Lay prosegue sottolineando l’importanza del messaggio di Claudio Abbado, la sua forza e autorevolezza ed esprime poi la sua gioia nel vedere i messaggi del manifesto riportati all’attenzione di tutti, e in particolare della città di Milano, dalla campagna di sensibilizzazione voluta e promossa dall’associazione Forte? Fortissimo!
Nel suo discorso ritornano parole importantissime come GIUSTIZIA SOCIALE, DIRITTO, COLLABORAZIONE, ENERGIE e SINERGIE, tutti concetti di cui la musica può e deve essere portavoce perchè la riflessione porti al convincimento che si può e si deve debellare lo sfruttamento al lavoro minorile
Prima di ringraziare i presenti la dottoressa Lay fa una riflessione sul simbolo della lotta al lavoro minorile, la girandola a cinque punte, che si conferma simbolo di azione e ricorda che basta un soffio, un atto della nostra volontà per trasmettere e mettere in moto preziose energie di rinnovamento e per manifestare la volontà di difendere e tutelare i diritti dei minori.
Maria Gabriella Lay conclude con semplici e incisive parole: